Glaucoma: cos’è e come si cura

13 Novembre 2023

Tra le patologie oculari che possono insorgere con l’età in alcuni soggetti predisposti c’è il glaucoma, una malattia progressiva che interessa il nervo ottico. Da diversi anni esistono terapie che consentono di trattare questa patologia in modo molto spesso efficace.

Si stima che il glaucoma interessi più di 55 milioni di persone nel mondo. Dato che di solito si manifesta con l’età e che progredisce con il passare del tempo, sottoporsi con regolarità a visite di controllo permette, nel caso in cui il glaucoma dovesse manifestarsi, di diagnosticarlo in modo precoce.

Glaucoma cos'è e come si cura

Che cos’è il glaucoma?

Il glaucoma è una patologia dovuta all’aumento della pressione interna dell’occhio e, in alcuni casi, alla riduzione dell’apporto di sangue al nervo ottico (il nervo deputato alla trasmissione delle informazioni visive dall’occhio al cervello).

L’insorgere del glaucoma è solitamente da ricercare nelle condizioni del cosiddetto “angolo” dell’occhio, ovvero il punto di giunzione di iride e cornea.

È in quel punto infatti che il fluido interno del bulbo oculare (umore acqueo) scorre attraverso il trabecolato (un filtro naturale dell’occhio) durante il ciclo costante di produzione e riassorbimento di liquido oculare.

Quando il trabecolato, per qualsivoglia motivo, riduce la sua funzione si genera un aumento di pressione all’interno dell’occhio e questo può arrecare danno al nervo ottico.

Il glaucoma può però generarsi anche per altri tipi di danneggiamenti del nervo ottico e, in rari casi, può persino essere congenito.

Quali sono i diversi tipi di glaucoma?

In base all’apertura dell’angolo dell’occhio, le principali tipologie di glaucoma sono due:

  • Glaucoma ad angolo aperto (o glaucoma grandangolare) – Si tratta della tipologia più comune, caratterizzata da una progressione lenta. I sintomi si manifestano infatti solo quando la patologia ha raggiunto uno stadio avanzato. Possono sviluppare questa forma di glaucoma soprattutto le persone con miopia elevata oppure lieve ma con dispersione di pigmento e, in particolare, coloro che hanno familiarità con la malattia.
  • Glaucoma ad angolo stretto (o glaucoma d’angolazione) – Questa tipologia di glaucoma è caratterizzata da sintomi fin dai primi stadi e riguarda soprattutto gli anziani e gli ipermetropi. In presenza di “angolo stretto” nell’occhio, la fuoriuscita dell’umore acqueo avviene con maggiore difficoltà e, in caso di “angolo chiuso”, non può avvenire.

Esistono poi altri tipi di glaucoma, meno comuni, che includono:

  • Il glaucoma secondario – Si tratta di un glaucoma che costituisce un effetto collaterale dovuto a un diverso problema oculare (per esempio una cataratta) o da patologie sistemiche (per esempio il diabete) che provocano una maggiore pressione nell’occhio. L’infiammazione che si genera all’interno del bulbo oculare (uveite) può generare fotofobia (sensibilità alla luce).
  • Il glaucoma a pressione normale – Si verifica in condizioni di pressione oculare entro i limiti del range medio ed è causato solitamente da danneggiamenti del nervo ottico.
  • Il glaucoma pigmentario – Si verifica quando piccoli corpuscoli di pigmento dell’iride si distaccano e vanno a costituire un’ostruzione del trabecolato.

Quali sono i sintomi del glaucoma?

Nella maggior parte dei casi, il glaucoma non genera sintomi nelle sue fasi iniziali. L’aumento della pressione intraoculare non viene infatti avvertito dall’individuo finché non inizia a ridursi la visione periferica.

Per questo motivo i controlli oculistici periodici hanno un’ottima funzione preventiva, in particolare in persone con le seguenti caratteristiche:

  • Più di 40 anni di età
  • Familiarità con il glaucoma
  • Spessore corneale ridotto
  • Disco ottico alterato nella sua normale anatomia
  • Difetti del campo visivo
  • Difetti oculari come la sindrome da dispersione del pigmento
  • Miopia elevata
  • Diabete
  • Prolungata assunzione di cortisonici

Oltre alla riduzione della vista periferica, possono presentarsi altri sintomi che però, sottolineiamo, sono spesso comuni anche ad altre patologie, spesso lievi e transitorie.

Ecco qualche esempio:

  • Visione di aloni intorno alle fonti di luce
  • Occhio arrossato
  • Occhio che appare velato
  • Dolore agli occhi

Praticare una regolare attività fisica e smettere di fumare (nel caso si sia fumatori) sono due consigli comportamentali molto utili per prevenire l’insorgere del glaucoma.

Come diagnosticare il glaucoma?

Durante una normale visita oculistica vengono effettuati degli esami molto semplici che consentono di verificare l’eventuale presenza di questa patologia.

Tali esami riguardano il segmento anteriore e il fondo dell’occhio. Alcuni di essi sono:

  • tonometria – con cui si misura la pressione intraoculare
  • pachimetria – con cui si misura lo spessore della cornea
  • gonioscopia – mirata a distinguere tra i vari tipi di glaucoma

In caso di diagnosi della patologia, lo specialista potrebbe richiedere ulteriori esami di approfondimento per capirne lo stadio e l’entità.

Quali sono le cure per il glaucoma?

Il metodo principale per trattare il glaucoma è ricorrere a una terapia medica di tipo farmacologico. Si utilizzano infatti speciali colliri mirati a ridurre la pressione dell’occhio che consentono di tenere sotto controllo la patologia ed evitare la sua degenerazione.

Nel caso in cui la terapia farmacologica non fosse sufficiente, si può ricorrere a interventi chirurgici quali:

  • TrabeculectomiaQuesto intervento prevede la creazione di una piccola fistola tra la cornea e l’iride, in modo da permettere il normale flusso del liquido. Si tratta del tipo di intervento standard per il glaucoma.
  • Chirurgia della cataratta – In alcuni casi particolari, per ridurre la pressione oculare può essere sufficiente effettuare un intervento di cataratta. In altri, questo tipo di operazione può servire a rendere più agevole un successivo intervento per glaucoma come la trabeculectomia.

Trattandosi di operazioni chirurgiche, questo tipo di interventi presenta sempre un certo grado di invasività fisica. Esistono però, per alcuni casi di glaucoma, dei trattamenti parachirurgici che possono essere utilizzati in via preventiva o come risorsa alternativa qualora gli interventi e le terapie non dovessero avere esiti ottimali. Ecco degli esempi:

  • Ciclofotocoagulazione con laser a diodi – Si usa in caso di glaucoma grave che non è stato possibile curare né con i colliri né con la chirurgia.
  • Iridotomia YAG laser – Utilizzata per la prevenzione del glaucoma acuto, per risolvere un attacco acuto di glaucoma e in caso di sindrome da dispersione di pigmento.
  • LSLT (trabeculoplastica argon laser) – Vi si ricorre solitamente quando un paziente è intollerante ai colliri o non può sottoporsi a un intervento chirurgico oppure ancora in caso di recidiva dopo un intervento.

Attualmente sono al vaglio studi sull’impiego di luce modulata (fotobiomodulazione) nel trattamento del glaucoma, anche con eventuale assunzione di nutraceutica, ossia di particolari integratori alimentari di origine squisitamente naturale che possono contrastare l’insorgere o l’evolversi della patologia.

L’abbinamento di fotobiomodulazione e nutraceutica è alla base di un protocollo (Lugano Protocol) ideato dal dottor Roberto Pinelli, di SERI Lugano, e utilizzato con successo per trattare diverse altre patologie, in particolare la Degenerazione Maculare Senile (1)(2)(3).

L’utilizzo della luce in oftalmologia, anche sotto forma di UV-A, sta dimostrando di avere effetti benefici inaspettati non solo sull’apparato visivo ma anche sul resto dell’organismo (4). Questo si è riscontrato soprattutto quando la fotobiomodulazione è unita all’assunzione di nutraceutica e all’utilizzo di specifiche vibrazioni sonore (Advanced Lugano Protocol), per esempio nel trattamento del foro maculare (5).

Tali premesse lasciano intuire che in futuro protocolli come quello di Lugano troveranno sempre maggiore applicazione, forse anche nell’ambito del glaucoma.

Ti è stato diagnosticato un glaucoma o vorresti sottoporti a una visita di controllo per prevenirlo? Contattaci: ti daremo tutto il supporto che ti occorre!

Referenze

(1) Pinelli R., Bertelli M., Scaffidi E., “Photobiomodulation shows the power of light. Study results demonstrate effectiveness in treating dry age-related macular degeneration” Ophtalmology Times Europe, 2020

(2) Pinelli R, Bertelli M, Scaffidi E. “The first clinical case of dry age-related macular degeneration treated with photobiomodulation and nutraceuticals: a protocol proposal.” CellR4, 2020

(3) Pinelli R. et al. “Autophagy activation promoted by pulses of light and phytochemicals counteracting oxidative stress during age-related macular degeneration” InternaJonal Journals of Molecular Sciences, 2023

(4) R. Pinelli “In viaggio con la luce – L’avventura del chirurgo che lavora con i fotoni” Mind Edizioni, 2017

(5) R. Pinelli, C. Berti, E. Scaffidi et al. “Combined pulses of light and sound in the retina with nutraceuticals may enhance the recovery of foveal holes.” Arch Ital Biol. 2022